Recensione di L’amore è imperfetto

L’amore è imperfetto, Francesca Muci, Ed. PIEMME, pagg. 180

Elena, la protagonista de L’amore è imperfetto, ci conduce per mano in un delicato viaggio introspettivo alla scoperta dell’amore, nelle sue varie fasi e nelle sue molteplici forme e declinazioni.

Trentacinquenne romana, si presenta sin dalle prime pagine come una intricata matassa di paure e titubanze, a tratti sapientemente controbilanciate da guizzi di genio, trovate iperboliche, uscite sagaci e scelte ardite.

Elena è dei Gemelli, ma racchiude ed impersona ognuno di noi, con le sue zone di luci ed ombre, che si alternano a seconda delle situazioni più disparate; diventa, quindi, un IO universale, che si esprime attraverso la storia della protagonista. Elena è sola, con una cicatrice sulla pancia, che ancora ‘’brucia’’. Elena è madre, o meglio ha messo al mondo Claudia e poi non lo è mai stata, per decisione, per un accordo, per reticenza, per insicurezza. Non si capisce bene, e probabilmente neppure lei lo capisce, fino al giorno in cui il destino non decide di farle incontrare Ettore ed Adriana, i due volti dell’amore inaspettato, le chiavi di svolta di un’esistenza, la sua, ancora troppo ferma nelle sabbie mobili del passato. Ettore rappresenta l’amore maturo, esperto, protettivo, ma al tempo stesso altamente passionale e trasgressivo; è un sessantenne in carriera, con la sottile capacità di leggerle nei pensieri, o meglio, di capirla a tal punto da precederla, sorprendendola di volta in volta e avvolgendola di calda rassicurazione. Adriana è il nuovo, il proibito, è l’amore non previsto dalla società e che, a dire il vero, neppure Elena aveva mai considerato né immaginato.

Inizia tutto con un sms audace di Adriana ‘’Stanotte ti ho leccata tutta.. che bello.. che pazza’’; Adriana appena diciottenne è l’alter-ego di Elena, sicura di sé, sfacciata, sempre pronta a dare ordini e a prendersi con la forza ciò che vuole. Tra le due, così diverse, non stenta a nascere una forte attrazione fisica, consumata voracemente e a più riprese.

L’amore è imperfetto sa presentarci perfettamente, nero su bianco e senza troppi fronzoli, l’amore tra due donne ed, in particolare, la loro bisessualità: entrambe, infatti, hanno rapporti ed intessono relazioni anche con uomini. La naturalezza con cui viene presentata al lettore è spiazzante, offrendo riflessioni di ampio respiro su come la natura umana possa essere multi sfaccettata e multidimensionale, soprattutto a livello sessuale ed affettivo, rispetto ai canoni etero normati e conosciuti. La stessa Elena ci dice, riferendosi all’amica Roberta, ‘’Le avrei detto dell’incontro magico con due persone molto interessanti.

Di una giovane ragazza che scombussola le idee da paraocchi che avevo sui grandi adolescenti, e della stessa giovane che mi porta ad annusare un mondo, che vedevo assolutamente lontano dal mio. Mai avvertita prima d’ora la minima attrazione per un’altra donna. Con Adriana non è solo successo, ma continua a succedere. “Mi basta solo pensarla. E lo faccio sempre più intensamente. Mi facevo l’idea, tra l’altro, che un’esperienza di questo tipo potesse in qualche modo spiazzarmi o togliermi il fiato. Ciò che invece mi ha turbato è stata l’averla vissuta nel modo più naturale possibile, unitamente alla consapevolezza di quanto mi piaccia il cazzo ’’.

La frequentazione di Ettore ed Adriana in contemporanea dà ad Elena la possibilità di scoprirsi, o meglio di riscoprirsi viva, di sentirsi desiderabile e desiderata, accettata nella sua fragilità, con il suo carico di errori e con le sue unghie mangiucchiate, ed un viaggio in Giordania dà il via ad una cascata emozionale, che sfocerà poi nel ricontattare, dopo ben 10 anni, il padre di Claudia, Marco. Una relazione durata pochissimo, quella con Marco, che offriva sempre un amore bianco, candido, tenero e mai cattivo, animale, primordiale. Marco era stato l’uomo perfetto, avevano viaggiato e fotografato assieme in Medio Oriente, sperimentando differenti culture ed assaporando il gusto dell’avventura, fino a quando qualcosa era emerso a galla, qualcosa che stonava da sempre, l’atteggiamento particolarmente affettuoso di Marco nei confronti di un arabo. Così Elena era rimasta raggelata dinanzi all’evidenza di quell’amore, che a lei non era concesso avere, era rimasta all’angolo, e l’ultima carta da giocarsi per poter avere ancora importanza per Marco era stata Claudia. Una gravidanza bellissima, un parto complicato, e poi basta, padre e figlia se ne vanno via per sempre, assieme all’arabo, e tutto rimane in sospeso.

Elena rimane in sospeso, le sue emozioni rimangono così, apatiche, grigie, in attesa di risposte. Elena è pronta finalmente ha riconquistarsi lo spazio mai avuto con Claudia, ad instaurare un rapporto con lei e a ‘’ perdonare’’ Marco in una remota parte dentro di sé.

L’amore è imperfetto rimane per i lettori una grande lezione di vita, che ci ricorda come le sicurezze siano solo per gli insicuri, e come ‘’l’amore da favola non esiste.. sono le imperfezioni a creare le alchimie che spesso si confondono con l’amore perfetto, regalando l’illusione dell’agognata perfezione’’. Al termine del romanzo, fresco, scorrevole, complesso nella sua semplicità, troviamo che ogni cosa torni al suo posto perché ’’lo scorrere del tempo aiuta a rivedere meglio ogni cosa, tutto prende forma magicamente, e anche i più difficili grovigli si sciolgono. Il tempo arriva da solo, arriva a soccorrere. ‘’

Amore eterosessuale, amore omosessuale declinato sia al maschile che al femminile, ma anche bisessualità, poligamia, coming-out e maternità sono le tematiche che sapientemente Francesca Muci ci regala nel suo romanzo, senza mai scadere nel banale, con una delicatezza ed una fluidità fuori dal comune. Consigliatissime queste 180 pagine, capaci di presentarci realtà più o meno conosciute, senza mai appesantire, offrendo una visione non giudicante ed accogliente.

(recensione di Valeria Bonante, grafica di Martina Bonanno)